IL CARBONE
Per fare il carbone prima si prepara la piazzola con una scarpata da una parte dove si fa un buco. Per fare il carbone si usa il legno di quercia, orniello, carpIno, acero, cerro. Il castagno non è tanto buono. Si sistema la legna a quadrato al centro di questa piazzola e tutt’intorno si mette il legname a cerchio e salire. Si mette la legna più fine sotto e le più grosse sopra. Il fuoco si accende al centro di questo quadrato da un buco che si lascia al centro. Si fa una catasta e si stringe a salire. Tutt’intorno si copre di terra e muschio. Quando è tutta finita e coperta si accende da sopra e si chiude. Di solito deve cuocere dagli 8 ai 10 giorni, a secondo di quanto è grande. Man Mano che brucia si deve rimboccare con altra legna perché sennò crolla e se si sbuca va riattappata. Quando è l’ora si tira fuori e si spegne con l’acqua .
LA CALCE
Si facevano i “calcinari” con la pietre, si facevano tante frasche perchè il fuoco doveva bruciare per giorni. Poi si faceva una buca dove si raccoglieva la cenere delle frasche che bruciavano e tutt’intorno si costruiva una cupola con queste pietre. Dentro si dava fuoco alle frasche e le pietre si cuocevano… Una di queste fornaci stava nel fosso della valle, alla Fonte della Folla… Sarà stata alta tre o quattro metri. Ci doveva essere l’acqua perchè questa pietra calcarea, mezza rossiccia, una volta cotte si raffreddavano con l’acqua e si scioglievano per diventare calce viva. La venivano a prendere con i carri, caricavano le pietre e poi dove la dovevano usare la squagliavano.
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