Si trovava proprio sotto quella porzione del colle detta Saxum, ora occupata dalla basilica di Santa Balbina, e quindi era detto Subsaxana.[1]

Pare che l’antica dea romana Bona Dea Fauna[2] si sia fusa con la dea greca Damia, il cui culto fu probabilmente introdotto a Roma dopo la conquista di Taranto (272 a.C.), o poco dopo. A questo periodo va fatta risalire la costruzione del tempio, che fu poi restaurato da Livia Drusilla, moglie di Augusto, e da Adriano,continuando ad esistere almeno fino al IV secolo, dopo di che scompare senza lasciare tracce.

Quello della Bona Dea (e di Damia) era un culto collegato alle guarigioni, e il tempio era un centro di guarigioni, come attestato dal fatto che dei serpenti si muovevano intoccati e innocui per il tempio, in cui era anche custodito un magazzino di erbe medicinali.

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