Meco del Sacco

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 “Troverai più nei boschi che nei libri, alberi e rocce ti insegneranno ciò che nessun maestro ti dirà”

(Bernardo di Chiaravalle)

È stato consegnato alla storia con il nome di Meco del Sacco o Meco d’Ascoli, ma in realtà si chiamò Domenico Savi. Nacque nella città marchigiana verso la fine del XIII secolo, (1290 circa), e morì ad Avignone nella prima metà del XIV. Fondatore del movimento dei «Bizzochi e Bizzoche» definiti anche col nome di «Pinzocchere e Pinzoccheri» e/o di «Saccone» e «Sacconi».

Meco, si vestì di un «ruvido sacco». Fondò un piccolo cenobio sul monte Polesio

La terza ed ultima sentenza fu emanata dal frate minorita Pietro di Penna San Giovanni che arrivò in città nel 1344, durante il pontificato di Clemente VI.Questo provvedimento comminò la scomunica del Savi e lo condannò al rogo.Secondo quanto riferito da Francesco Antonio Marcucci, il dispositivo del verdetto prevedeva che Meco fosse “abbruciato con tutti i suoi libracci, essendo stato giudicato reo di 16 imputazioni, quali:

  • «Dominuccio si proclama figlio di Dio ed è un uomo peccatore»
  • «Parimenti dice di essere Cristo»
  • «E fu e si finse morto»
  • «Per tre giorni giacque nel sepolcro»
  • «E quindi risuscitò»
  • «Parimenti finse di aver risuscitato sette morti»
  • «E che la facoltà di scacciare i demoni»
  • «E di far miracoli e prodigi»
  • «Parimenti, pur essendo laico scrisse libri contenenti molte eresie, alcuni dei quali libri sono stati bruciati»
  • «Assunse l’abito religioso»
  • «Istituì una religione di uomini e donne Pinzoccheri e Pinzocchere»
  • «Ingannò il popolo in vari modi e lo sedusse»
  • «E a volte lo invocavano come Padre, a volte come Figlio e a volte come Spirito Santo, e lo adorarono come Dio»
  • «Egli come un sacerdote, ascolta le confessioni ed è sposato ed assolve i peccati»
  • «E come pontefice, benedice il popolo»

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