“Mi piace che il sapere faccia vivere, che sia capace di coltivare; mi piace farne carne e casa; mi piace che aiuti a bere e a mangiare, a camminare lentamente, ad amare, a morire, talvolta a rinascere; mi piace dormire tra le sue lenzuola, mi piace che non sia esterno a me.” (Michel Serres)
Con questi sette punti, si propone una intenzione originale in quanto originaria di relazionarsi al territorio come ambiente naturale con il quale l’uomo interagisce. Sotto la forma opaca che ricalca l’opacità stessa dell’esistenza questi sette punti servono a ricordare che il “libermundi” che ci accingiamo a leggere ed interpretare richiede un cuore puro al lettore interprete.
La volontà di riscoperta e di azione futura pretende una disposizione d’animo sincera e immaginifica. Questi sette punti manifestano questa intenzione.
- Ricercare e riscoprire le origini attraverso l’analisi delle tradizioni. Le tradizioni, per quanto locali esse siano, parlano sempre di un’origine comune. Riappropriasi delle proprie tradizioni significa partecipare attivamente alla costruzione di una Umanità nuova e più consapevole.
- Ristabilire la pressione sanguigna della Terra. Il disequilibrio della Terra deriva dalla mancanza di consapevolezza dell’uomo rispetto al suo territorio. Ritrovare una sinergia e una “sim-patia” con il proprio territorio significa purificare le tradizioni, ridar loro vita, innaffiarle come fiori per farle sbocciare ed aiutarle ad emanare ancora i loro segreti e preziosi profumi.
Riconoscere la permanenza delle nostre origini. Non Dimenticarle. Nessun albero può crescere senza radici. Le nostre tradizioni, spesso iscritte sulla pietra, assumono la sua stessa natura. Permangono come i valori presenti in esse. Dovere essenziale è indagarle, domandare loro la nostra storia. Una sorgente, un toponimo, una via di pellegrinaggio, un sentiero di montagna, il forno comune, un crocevia, un rudere, una
sorgente, una chiesa, cosa trasmettono a un osservatore estraneo? E cosa possono invece trasmettere a un visitatore dopo un’attenta interpretazione? - Superare la fatica e la Prova per vedere le cose con occhi nuovi. Come in ogni rito che si rispetti, bisogna sacrificare qualcosa e superare un ostacolo per nascere nuovamente. Abbandonare per un attimo la logica comune per ricostituirne una nuova, più Umana,
più capace di non dimenticare e di non usare tutto come se fosse un mezzo per altri fini estranei. La Pietra è quella angolare su cui costruire. - Accendere il fuoco della ricerca. La fiaccola rappresenta la scintilla che anima il fondo dell’anima umana. Abbiamo il dovere di riaccendere quella fiamma ogni qual volta essa si spenga. La fiaccola è il passaggio del testimone, è l’eredità che una generazione lascia alla successiva per permetterle di generare.
- Mantenere vivo il fuoco. La brace garantisce la vita del fuoco. È necessario curare attentamente questo focolare, perché possa nutrire la comunità con il proprio calore.
- Riscoprire la forza dell’Immaginazione L’Immaginazione, la capacità di sognare e di concretizzare cose solo immaginate, è stata a lungo la vera forza motrice dell’umanità intera. È necessario e doveroso ritrovare un contatto che ci permetta di reimparare ad usare la nostra Immaginazione come valore creativo.
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