Augusto Mussini

Augusto Mussini, detto fra’ Paolo (Reggio nell’Emilia, 9 gennaio 1870 – Roma, 1º novembre 1918), è stato un pittore italiano. Fu attivo soprattutto in Emilia, nelle Marche, in Toscana e nella capitale, singolare ed affascinante figura di frate-pittore, continuamente errante tra varie città italiane e partecipe del dibattito artistico della sua epoca.

La formazione a Reggio Emilia e a Firenze

Nacque nel 1870 a Reggio Emilia da Beatrice Cobianchi e Angelo Mussini, il cuoco del vescovo reggiano. Presto manifestò una grande attitudine per il disegno e dopo una breve esperienza in seminario e nel Ginnasio pubblico, frequentò la Regia Scuola di disegno per gli operai. Nel 1890 fu tra i fondatori della Cooperativa pittori di Reggio Emilia, di cui divenne in seguito direttore artistico; per celebrare l’evento dipinse una tavola, poi rovinatasi e riprodotta sulla tela Gruppo di componenti della Cooperativa pittori.

Grazie alle sue capacità ottenne delle borse di studio che gli permisero di andare al Regio Istituto delle Belle Arti di Roma e all’Accademia di Firenze.

Fu affascinato dall’ideologia socialista, divenne propagandista del partito e nel 1896 fu consigliere comunale nella sua città, ma deluso si dimise ed uscì dal partito, scrivendo una feroce lettera. Lasciò quindi definitivamente la sua città dando inizio alla vita errante che caratterizzò tutta la sua esistenza.

Nei conventi delle Marche

Ascoli Piceno

A questo punto arrivò ad Ascoli Piceno, nel convento dei Cappuccini, dove ebbe la fortuna d’incontrare padre Serafino Gavasci, Provinciale dei Cappuccini Piceni, un uomo buono, intelligente e colto del quale l’artista subì il fascino della forte personalità e grazie al quale divenne terziario francescano cioè un seguace dell’ordine di San Francesco che però non pronuncia i voti, ovvero un frate laico non professo. Prese il nome di fra’ Paolo d’Ascoli in omaggio al pittore Paolo Uccello. Dal dicembre del 1903 e per tutto il 1904 fu impegnato nel rappresentare le storie della vita di San Serafino da Montegranaro, un umile fraticello laico che era vissuto tre secoli prima e che la Chiesa aveva elevato agli onori degli altari.

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